venerdì 14 ottobre 2011

Solidarietà per il piccolo Mattia: apre un "sito"

IL GAZZETTINO.IT edizione di Padova Giovedì 13 Ottobre 2011,

CAMPODARSEGO Solidarietà per il piccolo Mattia: apre un "sito"
(L.Lev.) Solidarietà per Mattia. Papà Stefano Rigon e mamma Anna ringraziano la generosità dimostrata per il loro bambino. Mattia, 4 anni, è affetto da una malattia metabolcia ereditaria che colpisce il sistema epatico coinvolto nella scissione della glicina. Per curare il loro piccolo, Anna e Stefano si sono affidati alle cure di Vitali Vassiliev, che lavora in una clinica di Rishon Le Zion, a pochi chilometri da Tel Aviv, in Israele. Grazie alla somministrazione della dopamina, Mattia non ha più crisi epilettiche e riesce a deglutire senza problemi. Una terapia costosa, circa 15.000 euro ed il secondo ciclo è per metà novembre. I genitori hanno aperto due siti internet dedicati a Mattia: www.progettomattia.it, www.mattiarigon.it.

Per il bimbo malato si muovono i parroci

IL GAZZETTINO.IT edizione di Padova Domenica 9 Ottobre 2011,
CAMPODARSEGO 
Per il bimbo malato si muovono i parroci 
 Mattia, solidarietà continua


Si allunga la catena di solidarietà per il piccolo Mattia Rigon. La sua storia sta muovendo i cuori e la sensibilità di molte persone. E dopo l'iniziativa di solidarietà promossa da quattro ristoratori padovani che martedì 18 ottobre, organizzano una cena stagionale a Cittadella, ora è il turno delle parrocchie. Dopo un incontro un paio di sere fa, le comunità religiose di Sant'Andrea di Campodarsego, dove abita la famiglia di Mattia, di Mejaniga, paese nativo del papà Stefano, e S.Lazzaro di Padova, stanno mettendo in piedi una grande cordata di solidarietà. Con loro, a dare man forte e un sostegno importante c'è anche la Caritas diocesana. «Abbiamo deciso di muoversi sensibilizzando i nostri rispettivi parrocchiani - ha detto don Roberto Balbo - invitandoli a dare un piccolo contributo per aiutare questi coraggiosi genitori che stanno lottando per fa curare il loro unico figlio». Mattina Rigon, 4 anni, è affetto da una malattia metabolica legata all'iperglicemia. Dopo svariati tentativi di trovargli una cura negli ospedali italiani, Anna e Stefano hanno conosciuto, via Internet e grazie al passaparola di altri genitori, un medico russo che lavora in una clinica di Rishon Le Zion, a pochi chilometri da Tel Aviv, in Israele. Dopo che medici e specialisti gli avevano ripetuto che per il loro figlio non c'era nessuna speranza, e «dopo anni passati da un ospedale all'altro, siamo arrivati al professor Vitali Vassiliev, Grazie alla somministrazione della dopamina, Mattia non ha più crisi epilettiche e riesce a deglutire senza problemi. E cosa più bella da quest'anno riesce a frequentare l'asilo». Purtroppo la terapia, che consiste in tre cicli ripetuti a distanza di qualche, è molto costosa, circa 15.000 euro oltre alle spese per il viaggio e la permanenza a Tel Aviv. E il prossimo ciclo di terapie è in programma per metà novembre. «Sapere che nella nostra comunità c'è una famiglia in difficoltà, ci deve stimolare tutti a dare una mano e contribuire - ha aggiunto don Roberto Balbo - A Stefano e Anna esprimo tutta la mia amicizia e solidarietà. La loro è una via crucis fatta di gioia, paure, tentativi, delusioni. Da noi vivono 900 famiglie distanziati e spero nel contributo di ognuna di loro»
IL GAZZETTINO.IT edizione di Padova
 
Domenica 25 Settembre 2011, 
Il medicinale viene somministrato a Tel Aviv 
 


GRANDE CORAGGIO Anna e Stefano con il loro amato Mattia. «Ha fatto enormi progressi, ma a questo punto è decisiva la generosità della gente» 
Anna e Stefano sono due genitori incredibili: hanno lottato contro chi diceva loro che per il loro Mattia non c'era nessuna speranza e che era condannato a morire. Non si sono rassegnati e hanno combattuto. Ora Mattia è cresciuto, ha quattro anni e frequenta la scuola materna di Sant'Andrea di Campodarsego.«Dopo anni passati da un ospedale all'altro, sballottati da un medico all'altro, siamo arrivati al professor Vitali Vassiliev, che lavora in una clinica di Rishon Le Zion, a pochi chilometri da Tel Aviv, in Israele. Grazie alla dopamina che viene somministrata a Mattia, i miglioramenti sono stati incredibili: le crisi epilettiche sono sparite, adesso riesce a deglutire senza problemi e ha iniziato a seguire i nostri movimenti con gli occhi»A pochi giorni dalla nascita, a Mattia è stata diagnosticata una malattia metabolica genetica che è poi degenerata in una encefalopatia. E poi un susseguirsi di ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, terapie riabilitative e di fisioterapia. «I medici ci hanno detto che non c'era speranza e che, come accade a tanti altri bambini con i problemi di Mattia, non sarebbe sopravvissuto - aggiunge Stefano Rigon, il papà - Invece il nostro angelo ha quattro anni e da un paio di settimane frequenta la scuola materna. Ci hanno lasciati soli e ci siamo arrangiati via Internet e con il passaparola e siamo arrivati alle cure del professor Vassiliev».Il primo viaggio della speranza è stato ad agosto: Anna e Stefano sono arrivati a Tel Aviv e hanno incontrato Vassiliev che cura Mattia con la dopamina. Una terapia costosissima: 20 mila euro ogni tre o quattro mesi. «Il grande cuore di parenti, amici, e dei tanti benefattori, ci ha aiutato a mettere insieme la cifra in un solo mese - aggiunge Anna - Ma ora ci aspetta il secondo ciclo di terapie in programma per metà novembre. E serviranno 20.000 euro. Ci appelliamo alla sensibilità di chiunque voglia darci una mano. Anche una sola goccia è importantissima». In questi giorni anche la parrocchia di Sant'Andrea, dove vive la famiglia, di Mejaniga di Cadoneghe, di S.Lazzaro e di S.Croce di Padova si stanno mobilitando con appelli per raccogliere le donazioni. Anna e Stefano nei prossimi giorni daranno vita all'associazione "Progetto Mattia", per raccogliere fondi per sostenere le cure del loro piccolo e per aiutare gli altri bambini. «Voglio dire a tutti i genitori che non bisogna mai arrendersi e rassegnarsi a vedere morire Mattia. Ci avevano fatto perdere le speranze, ma noi abbiamo continuato a sperare e a lottare».

NEWS

Quattro chef per Mattia 
E' nata l'idea di "Quattro Chef & una cucina" in programma per 
martedì 18 ottobre nel tendone allestito sul piazzale di Villa Rina a Cittadella. I cuochi di "EraOra", "L'Hostaria di via Roma" di S.Martino di Lupari, "Taverna degli Artisti" di Cittadella e "Antica Osteria Pedrocchi" di Romano d'Ezzelino offriranno un menù a base di prodotti tipici locali. «Siamo stati colpiti da questa storia e vogliamo dare il nostro contributo. La cena sarà a pagamento per tutti, compresi i rappresentanti delle istituzioni, che speriamo diano il buon esempio e partecipino».
Il costo della cena, dall'antipasto al dolce, è di 
35 euro e parte del ricavato sarà devoluto ai genitori di Mattia. Anna e Stefano devono curare il bambino in Ora Mattia ha quattro anni e frequenta la scuola materna.
«Dopo anni passati da un ospedale all'altro, siamo arrivati al professor Vitali Vassiliev, che lavora in una clinica a pochi chilometri da Tel Aviv. Grazie alla somministrazione della dopamina, Mattia non ha più crisi epilettiche e riesce a deglutire senza problemi». Ma la terapia con la dopamina ed il viaggio sono costosi: 20 mila euro e bisogna raccoglierli entro la metà di novembre, quando Mattia dovrà sottoporsi al secondo ciclo di terapie.
Per info sulla cena: 348.413.5296, 349.283.2535, 335.530.8158, 335.7816348