venerdì 14 ottobre 2011

IL GAZZETTINO.IT edizione di Padova
 
Domenica 25 Settembre 2011, 
Il medicinale viene somministrato a Tel Aviv 
 


GRANDE CORAGGIO Anna e Stefano con il loro amato Mattia. «Ha fatto enormi progressi, ma a questo punto è decisiva la generosità della gente» 
Anna e Stefano sono due genitori incredibili: hanno lottato contro chi diceva loro che per il loro Mattia non c'era nessuna speranza e che era condannato a morire. Non si sono rassegnati e hanno combattuto. Ora Mattia è cresciuto, ha quattro anni e frequenta la scuola materna di Sant'Andrea di Campodarsego.«Dopo anni passati da un ospedale all'altro, sballottati da un medico all'altro, siamo arrivati al professor Vitali Vassiliev, che lavora in una clinica di Rishon Le Zion, a pochi chilometri da Tel Aviv, in Israele. Grazie alla dopamina che viene somministrata a Mattia, i miglioramenti sono stati incredibili: le crisi epilettiche sono sparite, adesso riesce a deglutire senza problemi e ha iniziato a seguire i nostri movimenti con gli occhi»A pochi giorni dalla nascita, a Mattia è stata diagnosticata una malattia metabolica genetica che è poi degenerata in una encefalopatia. E poi un susseguirsi di ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, terapie riabilitative e di fisioterapia. «I medici ci hanno detto che non c'era speranza e che, come accade a tanti altri bambini con i problemi di Mattia, non sarebbe sopravvissuto - aggiunge Stefano Rigon, il papà - Invece il nostro angelo ha quattro anni e da un paio di settimane frequenta la scuola materna. Ci hanno lasciati soli e ci siamo arrangiati via Internet e con il passaparola e siamo arrivati alle cure del professor Vassiliev».Il primo viaggio della speranza è stato ad agosto: Anna e Stefano sono arrivati a Tel Aviv e hanno incontrato Vassiliev che cura Mattia con la dopamina. Una terapia costosissima: 20 mila euro ogni tre o quattro mesi. «Il grande cuore di parenti, amici, e dei tanti benefattori, ci ha aiutato a mettere insieme la cifra in un solo mese - aggiunge Anna - Ma ora ci aspetta il secondo ciclo di terapie in programma per metà novembre. E serviranno 20.000 euro. Ci appelliamo alla sensibilità di chiunque voglia darci una mano. Anche una sola goccia è importantissima». In questi giorni anche la parrocchia di Sant'Andrea, dove vive la famiglia, di Mejaniga di Cadoneghe, di S.Lazzaro e di S.Croce di Padova si stanno mobilitando con appelli per raccogliere le donazioni. Anna e Stefano nei prossimi giorni daranno vita all'associazione "Progetto Mattia", per raccogliere fondi per sostenere le cure del loro piccolo e per aiutare gli altri bambini. «Voglio dire a tutti i genitori che non bisogna mai arrendersi e rassegnarsi a vedere morire Mattia. Ci avevano fatto perdere le speranze, ma noi abbiamo continuato a sperare e a lottare».

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